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La scuola della vita


Il mio vecchio professore di Tecniche del Colloquio Psicologico, durante una lezione, ci pose una domanda insolita:

- Se uno psicologo sta al bar, che fa? -

Le risposte furono tutte orientate alle tecniche da poco apprese:

- Interpreta il linguaggio non verbale del barista! -
- Analizza le dinamiche di gruppo dei clienti! -
- Controlla i movimenti oculari del barista per sapere se sta mentendo! -
- La postura! Controlla la sua postura! -
- Analizza il setting: l’arredamento, l’illuminazione, la musica! -
- Cerca di valutare la soddisfazione dei clienti per capire se il bar è di qualità! -
- Studia le coppie sedute al tavolino! -
- Cerca di capire chi è depresso! -
- Vede se qualcuno soffre di attacchi di panico! -

La risposta, a quel tempo, fu piuttosto deludente:


- Se uno psicologo sta al bar, sta al bar. -

Il professore ci stava spiegando una delle lezioni più difficili da apprendere: non importa quanto si possa conoscere a fondo una tecnica se non si sa quando applicarla.


Tuttavia, ciò che non aveva considerato nemmeno il mio caro professore, è che lo psicologo può permettersi di starsene “a riposo” in un bar solo se resta in incognito, altrimenti verrà verosimilmente bersagliato da domande disorganizzate e incalzanti dalle quali difficilmente potrà sottrarsi senza apparire scortese.
Se questo può accadere al bar, figuriamoci ad una cena “allargata” di amici. A quel punto dovremmo mettere in conto che, seduto di fronte a noi, potrebbe ritrovarsi chiunque.
 

- Te invece che lavoro fai? -
- Lo psicologo. -
- No! Ma che me stai a di’?! -
- Vero. -
- Ma lo sai che me l’ero immaginato? Co’ ‘sta faccia pulita, tutto precisino… Te la posso fa’ ‘na domanda? Secondo me gli psicologi non capiscono un cazzo. -
- E la domanda quale sarebbe? -
- No, perché secondo me uno che ha studiato e ha passato la vita sui libri che ne po’ sape’ della vita? Solo chi ha vissuto le cose in prima persona sa che significa. Voi mette te che leggi ‘na cosa su un libro e io che invece l’ho vissuta? -
- Secondo questo ragionamento solo un tossicodipendente potrebbe aiutare un altro tossicodipendente, solo i malati di cancro potrebbero fare gli oncologi, solo le femmine potrebbero fare le ginecologhe… -
- Ah ah ah… ma lo sai che sei simpatico? -
- Grazie. -
- Sei forte! -
- Grazie. -
- Sei proprio bravo… Se vede che sei proprio ‘no psicologo! Eh, ma deve ancora nasce chi m’analizza! -
- E perché mai qualcuno dovrebbe farlo? -
- Sai che ce sta nella testa mia? Nun lo poi capì! Io, quello che c’ho qua dentro [picchiettandosi la tempia con l’indice e strizzando gli occhi]… Io so’ più intelligente di dieci psicologi messi insieme! -
- Non ne dubito ma che c’entra l’intelligenza ora? -
- No, è per dire che a me nun m’analizza nessuno! -
- Uno psicologo non va in giro ad “analizzare” le persone: sono le persone che si rivolgono a lui per un motivo. Dunque, se tu hai questa opinione così ben definita degli psicologi, presumo che ne abbia incontrato almeno uno; mi domando allora quale sia stato il motivo che ti ha condotto da lui. -
- No, io no. Mi’ moglie. Stava male ed è voluta anda’ da ‘no psicologo. Veramente l’ho portata dalli mejo professori de Roma ma nessuno c’ha mai capito un cazzo. Diceva che c’aveva l’ansia. Uno ha detto che erano attacchi di panico, ‘n altro che era depressione… Tutte cazzate! -
- Secondo te cosa aveva tua moglie? -
- M’ha rovinato la vita! Stava sempre male, si lamentava di tutto… Stavamo sempre a litiga’! Certe vorte pe’ falla sta zitta je dovevo fa’ arriva du’ pizze ‘n faccia! Solo allora s’azzittiva e iniziava a piagne! Che strazio! -
- Immagino. -
- Ma te che ne sai! Sei sposato? C’hai figli? -
- Non ha importanza. -
- Io c’ho un regazzino e mo pe’ colpa de quella m… lo devo vede’ quando dice il giudice… E devo pure paga’ gli alimenti! -
- Picchiavi anche lui? -
- Ahò ma che hai capito? Guarda che io mica so uno de quelli che menano alle donne! Pe’ me le donne nun se sfiorano nemmeno con un fiore! Pe’ me la famiglia è sacra! -
- Hai detto che tua moglie la prendevi a pizze in faccia. -
- Ma che c’entra quando due discutono, è normale! Pure a mi’ fijo, quanno me faceva arrabbia’, j’ammolavo du’ ceffoni, ma a fin di bene. I bambini di oggi so’ tutti ricoglioniti! Non bisogna toccarli, non si può urlare, bisogna ascoltarli, le botte fanno male, la televisione fa male… ma questi quanno crescono?! -
- Mi sembra che tu abbia deliberatamente ignorato tutte queste indicazioni facendo comunque di testa tua… -
- Certo, perché io so cresciuto pe’ strada. Io ho studiato alla scuola della vita! Du’ schiaffi non hanno mai fatto male a nessuno, anzi! -
- Di che ti lamenti allora? Perché sei così arrabbiato? -
- Pe’ colpa de’ quelli come te! Che hanno messo tutte idee strane nella testa di mia moglie. M’ha detto che andava dallo psicologo perché voleva stare meglio e invece m’ha lasciato! -
- Cosa pensi che avrebbe dovuto fare lo psicologo per aiutare tua moglie? -
- La doveva convincere a restare con me! Doveva farla smettere di lamentarsi e falle sparire tutti i suoi problemi psicologici del cazzo, che, se proprio te la devo di’ tutta, per me erano solo fregnacce! -
- Dunque credi che lo psicologo non abbia fatto abbastanza per salvare il vostro matrimonio? -
- Non hai capito: non c’ha manco provato! -
- Tu, invece? -
- Io? -
- Sì, tu. -
- Che cosa? -
- Che hai fatto, invece? -
- In che senso? -
- Per salvare il matrimonio con tua moglie. Oltre a picchiarla, intendo. -