Psicologo Roma Avezzano. Servizio di consulenza psicologica presso gli studi di Roma e Avezzano. Psicologo prenestina, psicologo centocelle, psicologo villa gordiani, psicologo casilina, psicologo roma est, psicologo porta maggiore, psicologo termini

L'uomo mammone



- E’ mai stato fidanzato?
- Sì.
- Quando l’ultima volta?
- Sei mesi fa. Sono stato un anno con una ragazza ma poi l’ho lasciata.
- Potrebbe spiegarmi il motivo di questa decisione?
- Non era la persona giusta per me…  Mamma me lo aveva detto dal primo giorno!

Esistono uomini, anche ultraquarantenni, che vivono un rapporto morboso con le loro madri.
Fin dall’infanzia essi stabiliscono un legame simbiotico che nessun’altra donna in futuro potrà mai scalfire.
Comunemente sono definiti “mammoni”.


Quando il mammone cresce e stabilisce una relazione sentimentale con una donna, nel loro rapporto di coppia aleggia sempre il fantasma della madre, che diventa il modello di donna ideale nonché termine di paragone spietato per tutte le qualità femminili.
Ovviamente la fidanzata non potrà mai competere con tali virtù e, agli occhi del mammone (e di sua madre) risulterà sempre inadeguata.

Il mammone può essere anche una persona di successo, efficiente nel lavoro e brillante con gli amici, tuttavia continuerà a ricercare l’approvazione della madre proprio come un bambino.
Anche se innamorato della sua compagna, non la metterà mai al primo posto quando dovrà prendere decisioni importanti.
Di fronte ai normali conflitti di coppia, cercherà rifugio e consolazione tra le braccia della mamma sempre pronta ad accoglierlo e a dispensare preziosi “consigli di vita”.
Parliamo di comportamenti che un uomo adulto dovrebbe ormai essersi lasciato alle spalle, cercando in sé stesso e non nella protettiva figura materna, sia la determinazione nel compiere le scelte sia il modo di placare le proprie ansie.

La maggiore responsabile di tale fallimento evolutivo è la stessa madre.
Si tratta di una donna infelice del proprio matrimonio, che ha “sprecato” gli anni migliori della sua vita accanto ad un marito assente e carente di attenzioni.
Per far fronte alla frustrazione e all’insoddisfazione riversa tutte le energie nella crescita del figlio maschio, che rappresenta un nuovo inizio, una rinascita e un riscatto per la sua figura di donna incompresa e calpestata.
Farà di tutto per farlo crescere gentile e premuroso con le donne ma, quando si renderà conto che non potrà essere lei la beneficiaria di tali virtù, si sentirà doppiamente tradita dalla vita e, più o meno consapevolmente, sarà portata a sabotare ogni relazione affettiva del figlio con un'altra donna.

Se la madre è una casalinga o comunque una persona che ha dovuto rinunciare alle sue passioni o alla carriera, il bisogno di riscatto sarà ancora più grande e a farne le spese sarà sempre la povera sventurata di turno.

La compagna di un mammone dovrà confrontarsi con costanti umiliazioni e sconfitte. Nessuna donna può competere con una madre idealizzata, che sa perfettamente come prendere suo figlio per rassicurarlo, coccolarlo, viziarlo e al tempo stesso fargli fare ciò che lei desidera.
Il mammone non assumerà mai delle responsabilità di uomo verso la coppia e terrà la sua compagna sempre sospesa in uno stato di costante giudizio.

Malgrado gli impegni profusi e le strategie di difesa nei confronti della “suocera”, la compagna non riuscirà mai ad avere la meglio: se l’infanzia e l’adolescenza non sono bastate a portare a termine il processo di separazione/individuazione verso  una piena realizzazione e coscienza di sé stessi, è improbabile che questo possa avvenire in età adulta. Spesso anzi, l’identità dell’uomo mammone finisce col consolidarsi attorno alla figura materna idealizzata, diventando ancora più resistente al cambiamento.

Come per gli uomini che non vogliono una storia seria, la domanda che spesso mi viene rivolta è:
Un uomo così potrà mai cambiare?
La risposta è sì, a patto che sia lo stesso uomo a sentire l’esigenza di farlo e, in ogni caso, si tratterebbe di un processo lungo e tortuoso e dall’esito non scontato.

Tuttavia è indispensabile chiarire un concetto e averlo sempre a mente: non potrà mai essere la compagna a “guarire” l’uomo mammone.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi, è proprio questa fantasia di redenzione che blocca la donna in una relazione improduttiva con un mammone.
Malgrado sia perfettamente consapevole dei limiti di quell’uomo che ormai le appare una persona troppo insicura, incapace di fare delle scelte autonome e di assumersi delle responsabilità, una parte di lei non può fare a meno di indugiare in quel rapporto nella speranza che le cose possano cambiare.
Non si tratta nemmeno più di amore, quanto di desiderio di spuntarla nella competizione femminile, per riuscire, anche solo una volta, ad imporre una propria decisione o sentirsi dire:
Sei la donna più importante della mia vita!


Dottor Riccardo Cicchetti