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Usalo o lo perderai!




Tempo fa, un gruppo di psicologi italiani realizzò un esperimento con dei bambini a pochi giorni dalla nascita.
A intervalli regolari di tempo, un adulto si poneva di fronte al bambino ed eseguiva determinate espressioni facciali, muovendo occhi e bocca, ed emettendo dei vocalizzi.

Il risultato fu sorprendente: i bambini sottoposti agli stimoli audiovisivi presentavano nel tempo livelli di intelligenza superiori alla media.

Fino a qualche decennio fa si credeva che ogni individuo nascesse con un numero determinato di neuroni, destinato a diminuire in modo irreversibile lungo il naturale processo di crescita e invecchiamento.

Oggi sappiamo che adeguati stimoli ambientali non solo favoriscono lo sviluppo delle abilità cognitive nella fase di crescita ma ne contrastano il decadimento nella fase di invecchiamento.

Questo è possibile grazie alla “plasticità” del Sistema Nervoso, ossia la capacità di modificare la sua struttura e la sua funzionalità in modo più o meno duraturo a seconda degli stimoli esterni a cui è sottoposto.
E’ per questa ragione che possiamo considerare l’esperienza come il fattore principale alla base dell’apprendimento.

I geni ereditati dai genitori rappresentano sicuramente il punto di partenza per la formazione del cervello di un individuo, ma è l’esperienza, fin dalle prime ore di vita, a determinarne lo sviluppo.

Gli psicologi conoscono bene il concetto di “zona di sviluppo prossimale”, secondo il quale l’apprendimento del bambino è possibile grazie all’aiuto degli altri.
E’ importante coinvolgere i bambini in attività ludiche, ricreative, formative, creative e socializzanti, che, oltre a conferire divertimento e soddisfazione, permettono al bambino di potenziare le sue abilità cognitive e di svilupparne di nuove.

La plasticità del Sistema Nervoso, presenta tuttavia anche aspetti meno convenienti.
Qualcosa di appreso può essere infatti dimenticato se il cervello non viene sufficientemente stimolato.
Lo sa bene il pianista che non si esercita o chi decide di riprendere gli studi;  ma anche chi torna a lavoro dopo periodi prolungati di assenza: si avrà la sensazione di andare a rilento rispetto agli standard a cui si era abituati.

Il cervello non si consuma, i neuroni non si sprecano. Siamo programmati per essere attivi e dinamici.
Il Sistema Nervoso ha bisogno di lavorare per mantenersi vivo ed efficiente.
Usalo o lo perderai!
 

Dottor Riccardo Cicchetti